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giovedì 7 gennaio 2010

A PROPOSITO DI "ROMA LADRONA" ...



Pensiamo che solo leggendo in modo attento il passato si possa capire meglio il presente e farsi un idea sul futuro. Continueremo a pubblicare un pò di storia recente ... (8)
IdV Gualtieri


A PROPOSITO DI "ROMA LADRONA" ...
di Viviana Vivarelli

"Nella vicenda Fazio-Antonveneta e sfascio anche del sistema creditizio italiano non dobbiamo dimenticare la bella figura della Lega.
Veramente encomiabile la vicenda della Banca della Lega. Del resto in linea con tutte le iniziative social-politico-economiche della Lega, che fanno tutte le stessa fine disastrosa da incapaci, improvvisatori e alla fine corrotti e intrallazzati come tutti gli altri.
Il 28 ottobre 1998 si costituisce a Samarate in provincia di Varese, il comitato Promotore per la costituzione della Banca Credieuronord.
Per raccogliere il capitale necessario, si raccolgono le quote dai leghisti battendo a tappeto le sezioni della Lega Nord di Piemonte, Lombardia e Veneto.
Il quotidiano LA PADANIA e l’emittente RADIO PADANIA LIBERA, invitano gli aderenti leghisti a sottoscrivere le quote.
Nei mitici raduni di Pontida si raccolgono adesioni, promotore lo stesso Bossi.
Il 21 febbraio 2000, con atto notarile, si costituisce la Banca Popolare CredieuroNord, società cooperativa per azioni a responsabilità limitata, 2600 soci, capitale nominale di quasi 18 miliardi di lire.
Banca d’Italia concede l’autorizzazione, si aprono i primi sportelli al Nord.
Bellissimo il proclama del presidente Gianmaria Galimberti : “Credieuronord serve agli ideali che la Lega ha sempre portato avanti, la difesa del risparmio della famiglia e della piccola e media impresa. Si da’ concretezza agli ideali del Carroccio… La politica non si mescolerà MAI con la nostra Banca, Credieuronord si muoverà su un piano assolutamente deontologico e non verranno fatti dei prestiti graziosi perché non è nello spirito della banca né nello statuto della banca”
Sarebbe proprio il caso di fare la classica battuta sulle "ultime parole famose"!

La Banca apre i suoi sportelli e parte con la nota inadeguatezza e improvvisazione alla Calderoli o quasi: niente regolamento interno, niente controlli, una politica creditizia fai da te, prestiti agli amici senza guardare alle garanzie, niente valutazione dei rischi, insomma una forma di clientelismo amicale e straccione... in fondo e’ una banca di amici, come all’osteria e per la Lega la legge e’ sempre stata un di più, così proseguono sconfinamenti e sofferenze, gravi devianze legali e amministrative... Insomma la solita attività abborracciata e inaffidabile sempre presente in ogni operazione della Lega, dalla Bossi-Fini, alla direzione della giustizia, ai rapporti col lavoro, al controllo del CNR.
In soli due anni di gestione "faziosa" la Banca della Lega marcia verso il disastro, insomma i soliti incapaci, supponenti, ma incapaci, gonfi di retorica ma poveri di fatti. La direzione e’ stata così irregolare da portare a un deficit di una decina di milioni di euro, non poco per una banca così piccola.
I controllori di Bankitalia dovrebbero intervenire ma invece è proprio allora che Fazio da’ il suo benevolo aiuto, ovviamente niente si da’ per niente.
Il patto è: si preme in Parlamento perchè il mandato del governatore di Bankitalia non sia a vita come un Papa, ma a termine, magari di otto anni, come vogliono le leggi europee, ma un mandato a vita da’ a Fazio un potere ben più grande, come nessun governatore di banca nazionale ha in tutta Europa, e allora Fazio è come dicesse virtualmente: "io vi salvo la banca e chiudo gli occhi sulle vostre irregolarità e voi, in cambio, votate contro il mio mandato a termine".
E il fiero annuncio che la banca della Lega non sarebbe mai scesa a compromessi politici? Tutto dimenticato.
Dal che si vede chiaramente quale sia il livello etico e legalitario di entrambi, quale sia l’attendibilità di Fazio e quale sia la presunta purezza della Lega.
Insomma: “Le chiacchiere sun bele, ma davanti al dane’, andem! Sum mica capron!”
Così capiamo benissimo come mai La Padania inneggi a Fazio.
In questo bailamme, il governo si inceppa, i parlamentari Cdl sbraitano che una faccenda così delicata non deve cadere nelle mani della magistratura, ma, nei fatti, solo la Clementina Forleo e altri giudici vanno avanti nella tutela della legge, il governo si gingilla, mentre l’emerito ministro leghista Castelli sollecita un’azione disciplinare non contro Galimberti, presidente della SUA banca (il conflitto di interessi e’ del tutto infondato!) ma contro la Forleo, rea di difendere la legge (ma il piano deontologico?).

Intanto la stampa infuria, saltano fuori le intercettazioni che mostrano quale sia il controllo del controllore Fazio (ma questi potenti sono così gonfi di sè da non sospettare nemmeno di essere presi in castagna?), e il gentilissimo Berlusconi si premura di farsi venire una tonsillite per salvare il caro amico Fazio e il caro amico Bossi, rimandando tutto alle calende greche, e infatti il consiglio dei ministri non si puo’ fare se Berlusconi ha la tosse, come se poi questo Berlusconi in consiglio o in Parlamento vi fosse venuto spesso.
E quale sia la nuova etichetta della vecchia Lega, già contro Roma ladrona, e ora partecipe alle ladrerie a tutti gli effetti, ormai si sa: “I dane’ sun i dane’!” Punto.
Insomma chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
L’etica lasciala ai cretini che non hanno potere.
Meglio una tonsillite oggi che un disastro domani.
La persona fisica che fa il salvataggio degli incapaci è certo ragionier Gianpiero Fiorani, ex giornalista dell'Avvenire (giornale della Chiesa), già amministratore delegato della Banca Popolare di Lodi, altra chiacchieratissima banca, sempre Fazio concedendo.
Il Fiorani e’ molto attivo, in 4 anni si è preso l'Iccri, l'Efibanca, la Popolare di Crema, le Casse di Risparmio di Livorno, Lucca e Pisa, la Casse di Imola e Pescara, le Popolari del Trentino, di Mantova e di Bronte, il Banco di Chiavari e la Popolare di Cremona, con una coda di accuse per insider.
Ma Fazio le ha gentilmente archiviate.
Ora Fiorani e’ entrato nella storia dell'Antonveneta.
Il giro si allarga.
Ci sono capitali stranieri che vogliono entrare nelle scalate delle banche italiane, ma Fazio preferisce affidare le nostre banche ai nuovi venuti, gente oscura, dai facili arricchimenti e dietro cui c'è il deserto.
Gente per intendersi trasparente quanto un Berlusconi ai tempi dell’Edilnord, che un momento prima cantava sulle navi e un momento dopo investiva sul mercato capitali da capogiro.
In questo bel giro di investimenti misteriosi e di banche sull’orlo di una crisi di nervi c’è anche un prete, tal don Luigi Ginami, legato a Geronzi e Fazio, consigliere più finanziario che spirituale.
Di nuovo Bankitalia dovrebbe controllare e fari rispettare la legge, di nuovo Fazio gioca sporco, ignora i conflitti di interesse e le norme antitrust e tende piuttosto a favorire i beniamini, riccastri o politici, in cambio di favori di tipo ignoto (quell’intercettazione: “Portami la solita cosa passando dal retro”, non parlerà di caciocavallo, penso).
Insomma se il sistema è marcio, la Lega mostra di saperci stare benissimo, come il baco nella mela.
Berlusconi con Fazio ci sta pappa e ciccia.
Povero Bossi! Prima senza la voce, ora senza la dignità.
Doveva essere la lotta a Roma ladrona, è diventata la magnata de noantri!"

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