Benvenuti nel blog di IdV Gualtieri

Lo scopo di questo blog è di dare la possibilità, a chi non ci conosce personalmente, di segnalarci situazioni particolari sul territorio ed eventualmente suggerirci migliorie da realizzare. Inoltre vorremmo trattare avvenimenti politici a carattere nazionale ed internazionale, condividendoli con tutti coloro che lo vorranno.

martedì 17 novembre 2009

L'ACQUA E' UN BENE PUBBLICO...O NO?


Ogni giorno c'è qualcuno che si sveglia con il proposito di fregare il prossimo. La cosa che non riusciamo a spiegarci è perchè a volere fregare noi italiani siano coloro che ci dovrebbero tutelare: i nostri governanti.
Recentemente l'hanno fatto con la vendita di Alitalia, dove i costi sono rimasti a carico della collettività, mentre gli introiti sono tutti a favore degli "amici" del Premier.

In ottobre si sono inventati "lo Scudo fiscale" per favorire coloro che hanno esportato in maniera illegale capitali all'estero, proponendogli come contropartita il pagamento di un irrisorio contributo (max 5%); penalizzando e beffando ancora una volta gli italiani onesti (fessi?).

Oggi stanno tentando di privatizzare l'acqua pubblica. La rete idrica con i relativi costi di manutenzione rimarrebbe pubblica, quindi a carico di tutti noi, mentre l'acqua sarà data in gestione ai "soliti amici" del Premier.

Capiamo che non tutti gli italiani sono dotati di intelligenza sopraffina, ma un minimo di rispetto lo meritano.

Cari governanti
perchè considerate gli italiani fessi? Solo perchè alle ultime elezioni politiche circa 18 milioni di elettori hanno votato per voi?
Questo vi autorizza a governare per salvaguardare solo i vostri interessi e quelli dei vostri "amici"?

Cari governanti l'acqua è un bene pubblico che deve restare tale.
Vi ricordo che gli italiani sono cira 60 milioni e non tutti sono d'accordo con voi, e anche quelli che vi hanno concesso fiducia potrebbero "svegliarsi".

IdV Gualtieri

sabato 14 novembre 2009

NON SARA UN ALTRA "PORCATA"? ...


Sembra proprio di si. Stavolta scritta a quattro mani; il ddl sul processo breve e' stato presentato dal gruppo Pdl e sottoscritto dalla Lega al Senato. Firmatari Gasparri e Quagliariello. Il ddl, composto da 3 articoli, prevede, tra l'altro, la prescrizione dei processi in corso in primo grado per i reati ''inferiori nel massimo ai dieci anni di reclusione'' se sono trascorsi piu' di due anni a partire dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero senza che sia stata emessa la sentenza. Il provvedimento entra in vigore il giorno dopo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Riportiamo alcuni commenti autorevoli
Baldassarre"Incostituzionale" e "imbarazzante": così il presidente emerito della Consulta Antonio Baldassarre, considerato vicino al centro destra, giudica il ddl sul processo breve. E spiega ,dicendosi "desolato innanzitutto come cittadino", che il provvedimento viola il principio di uguaglianza soprattutto perché si applica a "reati gravissimi, come quelli di corruzione e concussione" mentre tra quelli esclusi ce ne sono alcuni "lievi". "Non è una cosa seria,visto che stiamo parlando di leggi e non di regali".
ANM: ddl devastante, dubbi di costituzionalità - Una riforma con "effetti devastanti sul funzionamento della giustizia penale in Italia": così l'Associazione nazionale magistrati giudica il ddl sul processo breve. E parla di "inevitabile prescrizione per reati gravi", esprimendo "forti dubbi di costituzionalità". La lettura del disegno di legge sul "processo breve" "conferma e aggrava le forti perplessità già espresse ieri dall'Anm nell'incontro con la Consulta per la giustizia del Pdl", affermano in una nota il presidente Luca Palamara e il segretario Giuseppe Cascini. E spiegano: "gli unici processi che potranno essere portati a termine saranno quelli nei confronti dei recidivi e quelli relativi ai fatti indicati in un elenco di eccezioni, che pone forti dubbi di costituzionalità. E' impensabile, infatti, che il processo per una truffa di milioni di euro nei confronti dell'imputato incensurato si estingua, mentre debba proseguire il processo per una truffa da pochi euro, commessa da una persona già condannata, magari anni prima, per altro reato". "Saranno invece destinati a inevitabile prescrizione - avvertono - tutti i processi per reati gravi, quali abuso d'ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione di segreti d'ufficio, truffa semplice o aggravata, frodi comunitarie, frodi fiscali, falsi in bilancio, bancarotta preferenziale, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti; traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d'autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino". Per tutti questi reati "sarà impossibile arrivare a una sentenza di primo grado entro due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio, quindi sarà sempre impossibile accertare i fatti. Più che di una amnistia, si tratta di una sostanziale depenalizzazione di fatti di rilevante e oggettiva gravità". "Truffatori di professione, evasori fiscali, ricettatori, corrotti e pubblici amministratori infedeli che non abbiano già riportato una condanna, avranno la certezza dell'impunità" sottolineano ancora Palamara e Cascini, che poi puntano l'indice anche contro la norma transitoria che estende ai processi in corso l'applicazione delle nuove disposizioni. "E' destinata a determinare - dicono - l'immediata estinzione di decine di migliaia di processi, anche per fatti gravi. Per limitarci a qualche esempio, la legge provocherà l'immediata estinzione di gran parte dei reati nei processi per i crac Cirio e Parmalat, per le scalate alle banche Antonveneta e Bnl, per corruzione nel processo Eni-Power.
Bongiorno : stupita per reati immigrazione - "Suscita un certo stupore la scelta di includere nell'elenco dei reati di grave allarme sociale, come quelli di mafia e terrorismo, l'immigrazione clandestina che è una semplice contravvenzione peraltro punita con una banale ammenda". Lo ha detto all'ANSA il presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno a proposito del ddl sul 'processo breve' appena presentato al Senato da Pdl e Lega.

Una riflessione: possibile che per salvare un individuo, non esemplare dal punto di vista della correttezza, si debba creare un macello legislativo rischiando di avere un Paese dove tutti si sentiranno autorizzati a essere scorretti?

IdV Gualtieri

lunedì 9 novembre 2009

La verità non è il suo forte!

Riprendiamo dal Blog del nostro On. Donadi un interessante contributo.







"L’Italia è diventata il paese delle favole. Dove un popolo di videodipendenti vive, cornuto e mazziato ma felice, grazie alle dosi industriali di valium via etere che il grande tele imbonitore quotidianamente sparge a piene mani.

Le ultime due telecazzate a giornali e tv unificati ce le hanno raccontate:
A) una a proposito della crescita del “superindice Ocse”, cresciuto in Italia più che in altri paesi europei e che, secondo l’informazione di regime, starebbe addirittura a significare che l’Italia diventerà una specie di locomotiva dell’economia mondiale.
B) l’altra riguarda il presunto sorpasso da parte dell’economia italiana di quella inglese, che ci avrebbe fatto diventare la sesta potenza economica mondiale.

Tutte balle, buone nemmeno per farci l’albero di Natale
.
Cominciamo dalla prima.
Il superindice Ocse serve soltanto a cercare di prevedere, con sei mesi di anticipo, le possibilità di svolta del ciclo economico, non a misurarne l’intensità.
Va quindi chiarito, innanzitutto, che questa è solo una previsione, e come tale può verificarsi oppure no e, soprattutto, ciò che questo ormai famoso superindice ci può dire nel caso specifico, è che ci sono ragionevoli probabilità che l’Italia, nella primavera del 2010, cominci ad intravvedere la luce alla termine del tunnel e, cioè, la fine della recessione, ma non ci può dire nulla su quanto la ripresa ci sarà e se sarà maggiore o minore di quella degli altri paesi. L’unico istituto che ha fatto previsioni su questo aspetto è il Fondo Monetario Internazionale, il quale ha previsto che l’Italia uscirà dalla crisi più tardi e più lentamente degli altri paesi e pagando un prezzo più alto, in quanto, in questo anno e mezzo, il governo italiano non ha adottato misure di sostegno della domanda né ha avviato le riforme di sistema di cui il paese ha bisogno.
Le uniche certezze che oggi abbiamo, quindi, sono quelle di un Pil caduto nei primi sei mesi di quest’anno del 6 per cento e di un’economia che, negli ultimi dodici mesi ha perso il 25 per cento della produzione industriale. Quanto, poi, al presunto sorpasso del Regno Unito, va osservato che si tratta soltanto di un’illusione ottica, dovuta al fatto che negli ultimi mesi la sterlina ha perso un quarto del suo valore sull’euro. Tanto è vero che la classifica del Fondo Monetario Internazionale, che è stilata in base al potere di acquisto invariato tra le valute, piazza l’Italia al decimo posto e l’Inghilterra al settimo, con un Pil superiore al nostro del 20 per cento. Ma se si guarda al reddito pro capite è peggio che andar di notte. L’Italia scivola al ventisettesimo posto, superata persino dalla Grecia. La verità che ci consegnano questi dati è di un paese impoverito, con centinaia di migliaia di disoccupati, con quasi un milione di aziende sull’orlo del fallimento. E in tutto questo Berlusconi è un po’ come Nerone: mentre Roma brucia, lui suona la lira." ...

venerdì 6 novembre 2009

A chi da fastidio il CROCIFISSO?


Pubblichiamo un contributo del capogruppo IdV alla Camera, On. Massimo Donadi, riguardante la sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Europea in merito alla presenza del CROCIFISSO nelle aule pubbliche:

"Intervengo, anche se tardivamente, sulla questione della sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha sancito il divieto di esporre crocifissi nelle scuole pubbliche. In questi ultimi giorni, infatti, ho letto due cose che mi hanno fatto trasalire, per opposte motivazioni.


La prima è la frase chiave contenuta nella motivazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea, dove si legge: “La presenza del crocefisso nelle aule scolastiche costituisce una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni”.

La seconda è del cardinale Bertone che per tutta risposta asserisce: “Questa è l’Europa del terzo millennio. Ci lascia solo le zucche di Halloween”.

La mia sensazione, devo dire piuttosto istintiva, è che entrambi abbiano davvero perso il senso della misura lasciandosi trascinare in contrapposte crociate ideologiche. L’ha perso, secondo me, innanzitutto la Corte di Giustizia Europea, che ha scambiato un’istanza ideologica per una battaglia di laicità. E lo affermo proprio perché sono convinto che in un paese come il nostro, con gerarchie ecclesiastiche sempre più invadenti ed invasive rispetto alla politica e alle libertà dei cittadini, di battaglie di laicità da fare ve ne sarebbero ben altre. Tra tutte, questa mi sembra la più pretestuosa e insensata, visto che nessuno pensa di mettere il crocifisso lì dove non c’era, ma semplicemente di lasciarlo, lì dove c’è sempre stato. Sarebbe un po’ come se io andassi, che so, a vivere in Egitto e pretendessi non solo o non tanto la piena libertà di esprimere e praticare i miei convincimenti religiosi, ma che pretendessi pure di togliere i simboli dell’Islam da tutti i pubblici uffici egiziani in quanto, in quei simboli non mi ci riconosco. Sinceramente non mi passerebbe mai per la mente, né me ne sentirei turbato sapendo che è la loro cultura.
Il senso della misura però lo ha perso anche la Chiesa. Forse teme di avere sempre meno peso nella società e per questo, a mio avviso, è troppo incline, negli ultimi anni, a trasformare in veri e propri scontri di civiltà quelli che in modo del tutto normale e fisiologico sono conflitti tra la sua dottrina e quelle che sono le libere scelte di liberi stati. Per cortesia: parliamo di cose serie."

domenica 1 novembre 2009

A chi interessano i problemi del PAESE?


E' Vergognoso!
Durante l'ultima Conferenza dei Capigruppo, che è l’organismo che decide il calendario dei lavori d’aula, il Presidente Fini ha proposto che la prossima settimana non si tengano lavori d’aula adducendo motivi legati alla celebrazione delle giornate “dei morti” e dell’anniversario del 4 novembre.

Il Gruppo IdV, pur rimettendosi doverosamente alle decisioni del Presidente, ha manifestato il proprio dissenso, in considerazione del fatto che nelle ultime settimane si è lavorato assai poco.

Il Gruppo IdV ha chiesto di portare alla discussione una mozione che impegnava il Governo ad attivarsi per raddoppiare da 52 a 104 settimane la Cassa Integrazione, per detassare le tredicesime e per ridurre l’Irap per le piccole e medie imprese.

Tutti gli altri Gruppi (compresi Pd e Udc) non hanno invece sollevato alcuna obiezione e si sono dichiarati d’accordo con il Presidente Fini che dunque ha deliberato nel senso indicato. Così la Camera riprenderà i suoi lavori il 9 novembre discutendo, tra l’altro, di una proposta di legge a favore degli animali da compagnia.

L'Italia dei Valori non ha naturalmente nulla contro gli animali da compagnia, che hanno una degnissima funzione di supporto anche psicologico ai loro padroni.
Ma non è ridicolo che la Camera dei Deputati discuta dei problemi degli animali da compagnia in un momento in cui lavoratori e pensionati stanno soffrendo con le loro famiglie per una crisi, che a differenza di quanto affermano continuamente Berlusconi, Tremonti, Brunetta, Sacconi e Scajola, non è affatto superata ed ha appena iniziato a colpire la gente ?

La discussione in Parlamento avrebbe dovuto avere, semmai, la priorità su tutto. Il Governo e la maggioranza sono solo capaci di riempire giornali e telegiornali di notizie fumogene, un modo per distrarre l'opinione pubblica, ignorando i veri problemi delle persone e le gravi difficoltà in cui oggi molta gente si dibatte.

I Parlamentari dell'Italia dei Valori devolveranno in beneficenza alla Caritas l'equivalente della diaria per le settimane di lavoro che andranno perse.
Powered By Blogger

Lettori fissi