
Si Vota Domenica 28 marzo (dalle ore 8 alle 22) e lunedì 29 marzo (dalle 7 alle 15).
Saranno chiamati alle urne 41.309.965 italiani (di cui 19.900.341 uomini e 21.409.624 donne, in 50.421 sezioni, per eleggere i consigli regionali (e i rispettivi presidenti) di tredici regioni a statuto ordinario: Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. La legislatura regionale dura cinque anni. Si voterà, inoltre, in 4 province e 463 comuni.
Il voto per le regioni
Nelle regioni ordinarie si eleggono il presidente della regione e il Consiglio.
L’elettore riceve una scheda di colore verde. Nella scheda compaiono, a sinistra, i simboli delle liste provinciali collegate al candidato presidente; nel riquadro di ciascuna lista provinciale figurano il simbolo del partito e uno spazio per esprimere la preferenza al candidato di quel partito per la ripartizione provinciale dei seggi.
A fianco dei riquadri dei partiti “apparentati” – a sinistra, dunque – compaiono invece il nome e cognome del capolista regionale (il candidato alla presidenza della regione) e il simbolo o i simboli delle liste regionali collegate.
Vademecum
In sintesi, si vota come segue (ci sono tre possibilità):
1) si traccia un segno nel rettangolo che contiene il simbolo della lista provinciale preferita (ed eventualmente si aggiunge il voto di preferenza scrivendo nome e cognome o solo il cognome del candidato di quella lista provinciale che si vuole sostenere); in questo modo, il voto alla lista provinciale vale anche (automaticamente) per il candidato di quel partito e di quella coalizione alla carica di presidente della regione (nonché per la lista regionale collegata).
2) si traccia un segno solo su una delle liste regionali o sul nome del candidato presidente: in altre parole, si vota per il presidente e il “listino” regionale ma non per i partiti e per le liste provinciali.
3) si può esercitare il “voto disgiunto”, cioè votare per la lista provinciale di un raggruppamento e per il candidato presidente dell’altro. In tal caso tracceremo un segno sulla lista provinciale A (possiamo anche indicare una preferenza) e un segno sul nome del candidato presidente X (sostenuto dai partiti B e C, non apparentati al partito A).
IdV Gualtieri
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