Il piano casa sbandierato da Berlusconi è una clamorosa fregatura. I 100.000 alloggi da costruire in 5 anni sono una chimera perché non ci sono soldi. Il governo Prodi aveva stanziato 550 milioni per l’edilizia popolare, Tremonti li ha fatti sparire per poi annunciare in pompa magna il piano casa con un investimento di 200 milioni. Meno della metà. Complimenti. Vien voglia di segnalarlo a qualche sito ‘antibufale’…
Certo è necessario rilanciare l’economia ed anche il settore edilizio. Ma in questo modo, senza vincoli e con la semplificazione delle procedure, otterremo l’effetto contrario. Non ci saranno case per le fasce deboli, ma speculazioni, con la sostanziale ‘abrogazione’ dei piani regolatori assisteremo ad una cementificazione selvaggia che danneggerà un territorio già massacrato dalle speculazioni. L’Istat in un rapporto del 2007 ha stabilito che in quindici anni sono stati erosi 3 milioni e 663 mila ettari. Una superficie pari a quella di Lazio e Abruzzo insieme. Per far lavorare qualche palazzinaro si sacrifica l’ambiente e si deturpano paesaggi e città.
Noi guardiamo al futuro e proponiamo altro: sostegno, aiuti, incentivi e sgravi per chi costruisce secondo i criteri dell’edilizia sostenibile. Costruire nuove case nel rispetto dell’ambiente significa consumare meno risorse, inquinare meno, ed anche creare nuovi posti di lavoro qualificati ed un indotto economico positivo. Facciamo un esempio concreto: in Germania, tra il 2002 ed il 2004, in piena crisi edilizia, sono stati creati 25.000 nuovi posti di lavoro grazie ai lavori di ristrutturazione per aumentare l’efficienza energetica e la resa ambientale degli edifici. Un esempio che questo governo proprio non vuole seguire.
Post di Massimo Donadi - Capogruppo IDV
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